All’ultimo Skill Poker Master si è iscritto al Turbo domenicale e poi ha deep runnato uscendo 31esimo. Finora li ha giocati tutti gli eventi Poker Skill Events e non mancherà neanche alla tappa di Bratislava, al Card Casino, dove si giocherà per un garantito da 500.000 euro dal 2 all’8 luglio. Ma non è banale quello che Riccardo Saraniero farà per esserci: “Sono diventato papà 10 giorni fa (era il 21 maggio, Ndr) di William, un bellissimo bambino e in questo periodo sto giocando solo online e facendo meno trasferte. Impossibile stare via due settimane, 10 giorni o 7. Ma per l’evento di Mau (Maurizio Giuseppucci, Coo e organizzatore Poker Skill Events, Ndr) farò tutto il possibile. Del resto ho fatto una passeggiata a Sanremo e ho giocato solo IPO Master facendo 40esimo ma di più non posso fare in questo momento. Salterò sicuramente Las Vegas e penso di giocare il Main Event all’Ept Barcellona a fine agosto. Online? Non ci gioco mai, mi sembra di essere tornato in lockdown durante il Covid ma non mi interessa voglio stare vicino alla mia compagna e godermi questo periodo con mio figlio”, tantissimi auguri da Poker Skill Events, quindi! Parole sante.
Ma Saraniero, giocatore giovanissimo ma allo stesso tempo “anziano” nel mondo del poker, non è mai mancato finora all’Spm: “Li ho giocati tutti e, come detto ho fatto deep run nell’ultimo evento. È un evento che amo per tanti motivi, dagli organizzatori che sono amici e soprattutto perché il torneo è bello e super giocabile pur adattandosi alle location in cui viene svolto con una struttura che ti permette di giocare sempre bene. Il buy in è il classico medium low ma i garantiti sono sempre alti ed il rapporto qualità prezzo e convenienza è davvero molto alto. Inoltre in alcune tappe ci sono stati tutti i livelli intermedi che ti permettono di tirare fuori al massimo le capacità e i giocatori skillati possono avere maggiore margine di manovra ed emergono.”
Che field hai trovato ad Spm e qual è il tuo ideale, quello che vorresti sempre avere al tavolo: “Ho sempre incontrato tanti recreational player e tanti buoni giocatori e reg italiani. Specie a Nova Gorica c’erano davvero tutti - spiega Saraniero - chiaramente questi eventi richiamano sempre tanti occasionali ma è giusto così e sono tutti preparati ormai. Certo se dovessi scegliere vorrei sempre un tavolo che fosse una via di mezzo, 4 reg, 4 occasionali o qualche giocatore medio. Affrontare nei tournament live tutti recreational player è davvero rischioso e complicatissimo. Cash game pagherei anche parte della fake per avere tutti player occasionali, è completamente diverso. Insomma, un mix ideale sarebbe quello ma poi la realtà dei fatti è sempre molto più randomica.”
Saraniero è un notable, ormai, del field italiano, ma ripassiamo un po’ di storia: “Seriamente gioco a poker dal 2017. Come detto sono giovane anagraficamente, del 1997, ho 27 anni appena fatti (auguri anche per il compleanno quindi! Ndr). A 19, però, ero già in pista e i primi Ept li ho giocati dal 2018 centrando i primi risultati. All’inizio giocavo solo cash game, poi ho iniziato con gli mtt live dal 2018. Adesso se dovessi inquadrarmi in qualche categoria mi definirei un ibrido. Tre anni fa ti avrei detto solo cash gamer, adesso amo giocare tanto anche i tornei”, e con ottimi risultati in pochi anni.
Come si sta evolvendo il gioco? “La variante più in voga e dove c’è più action è il Pot Limit Omaha, sempre dal vivo - spiega Riccardo - ora si gioca sempre di più a 5 o 6 carte, anche a 4. Ci dirigiamo verso giochi sempre più varianzosi anche perché nel No Limit Hold’em ormai i soldi non si mettono più nei 4bettati e anche i giocatori più scarsi preferiscono affidarsi al Plo dove hanno più action ma anche più speranza. Una piccola parentesi che va verso questa direzione: durante i festival le partite Nlh sono brutte ormai, per quello che dicevo poc’anzi. Ma tutto il poker sta andando verso questa direzione. Anche nei tornei. Prendiamo i Mystery Bounty dove devi spitare per prendere le taglie e quindi cercare di pescare gli importi maggiori. Solo che quando esce la top taglia finisce tutto e ti trovi a rantolare nel buio.”
Sta cambiando tutto, anche nei major? “Sono stato all’Ept di Parigi e non ho mai visto tutti quei re entry al Main Event, prima non era mai così. Chi usciva e passava alla cassa era il 10% scarso. Si è alzata la varianza e probabilmente si sta spostando tanto valore economico di spesa dal cash game Nlh su mtt live e sulle varianti”, tutto vero.
La tendenza sarà pure questa ma Saraniero cosa vorrebbe per il futuro? “A me piace di più l’ Hold’em e mi sto adattando sia ai tornei che al cash game. Tra cinque anni vorrei giocare solo hold’em in tutte e due le discipline.”
Parlando del field in generale notiamo tantissimi ottimi giocatori nascere accanto a quelli storici, qual è la tua valutazione: “Il field medio si è alzato tantissimo. Ci sono tanti ragazzi nuovi che magari non studiano davvero ma approcciano il gioco nella maniera più professionale possibile. Ricordo che prima dai meno esperti non sentivi mai parlare di range, range 3bet, Gto, icm e altri termini tecnici. Questo dipende dal fatto che in molti approcciano il gioco tramite i solver mentre prima noi iniziavamo con YouTube o la tv. Adesso c’è Twitch, ci sono le scuole di poker e Gto Wizard è una app che costa 100 euro e se la possono permettere davvero tutti. Prima PioSolver costava 2mila euro ed era meno accessibile. Insomma sembra che il gioco l’abbiano capito tutti ma l’action va sempre in retromarcia ed è sempre meno aggressiva. Tornei con strutture da 30-40x in cui non vedi una 3bet e una 4bet. Credo che esistano meno talenti e più ‘robottini’. Non vedi action ma spesso puoi vedere over fold o mani assurde perché si over thinka proprio per come approcciano il gioco. Se nel 2017 AK vs AQ mettevi soldi in mezzo adesso tanti passano QQ con meno pensieri di prima. Poi, ovviamente, dipende sempre dagli attori che compongono il tavolo e la partita.”
Chiudiamo parlando dei colleghi. Chi hai sempre amato come giocatore, chi ami adesso, sia all’estero che in Italia ovviamente: “Quando ho iniziato il mito per eccellenza era Phil Ivey, non ho dubbi. Tuttavia, adesso, crescendo negli anni credo che Adrian Mateos sia un fenomeno vero che arriva sempre ovunque, dai super high roller dove i field sono durissimi ma numericamente minori. Il fatto è che lo spagnolo arriva anche in field con centinaia o migliaia di giocatori e vince Wsop ed Ept. Un fenomeno vero. In Italia credo che Andrea Shehadeh sia davvero il top insieme a Giada Fang e Ale Giordano!”Intanto continui a giocare online e ci vediamo a Bratislava. A proposito, risultati? “Qualche deep run c’è stata ma solo shampoo - se la ride Riccardo Saraniero - se shotto bene ti chiamo! Sì non sono mai stato nella capitale slovacca e, come detto, farò di tutto per esserci!”
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